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Viaggio in Abruzzo alla scoperta del Trebbiano Abruzzese

Viaggio in Abruzzo alla scoperta del Trebbiano Abruzzese

Un brindisi in memoria di Donatella Briosi

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20/11/2018

Arrivo a Pescara un caldo mattino autunnale di un giorno qualunque. La mia destinazione è a soli 50 minuti di strada dice il navigatore ma io non mi fido e apro la mia mappa dell'Italia che è talmente consumata nelle pieghe da avere cancellato intere città.

Il viaggio in autostrada è andato bene, non c'è tanto traffico in questo periodo dell'anno ma adesso devo salire nell'entroterra abruzzese – forse il navigatore ha ragione – penso, ripiegando la mia mappa stracciata, devo superare Chieti e raggiungere il confine tra il parco nazionale del Gran Sasso e il parco della Majella.

Mentre riprendo la guida (e zittisco il navigatore), penso a Donatella, a quante volte avrà fatto questa strada, lei che abitava a Udine ma rivendicava fiera le sue origini abruzzesi.

Non la conoscevo tanto, ma la bellezza delle persone come lei sta nel farsi volere bene nelle poche occasioni di incontro che la vita concede.

Era una “donna del vino” come me (lei era una delle socie più attive dell'Associazione Nazionale Le Donne del Vino) e mi accolse come nuova socia a braccia aperte, sempre col sorriso, sempre a ricordarmi con il suo esempio quali sono i valori che “noi donne del vino” dobbiamo preservare e perseguire.

“Sei arrivato a destinazione” urla il navigatore (ma non l'avevo messo in modalità silenziosa?) dopo 50 minuti esatti sono a Valle Reale in territorio di Popoli.

Che spettacolo questa vigna di Trebbiano Abruzzese! Ad accogliermi c'è Giulia che ho conosciuto a Collisioni Festival a Barolo quando assaggiando il suo vino “Vigneto di Popoli - Trebbiano d'Abruzzo DOC 2012” mi sono ricordata perché scrivo solo di vitigni autoctoni.

Anche quest'anno infatti con il Progetto Vino&Food ho avuto l'onore di fare parte del gruppo di esperti che ha partecipato a Barolo a giorni intensi di discussioni, visite in cantina, degustazioni e grazie alla presenza di molti produttori abruzzesi ho assaggiato Pecorino, Passerina e altri ottimi vini bianchi tra cui appunto il Trebbiano di Valle Reale.

Le uve provengono da una singola parcella di circa un ettaro. L’annata 2012 è stata una delle annate migliori perché è stata una stagione molto calda, generosa, equilibrata che ha permesso di avere una fantastica produzione – ben 6200 bottiglie – mi racconta Giulia.Come tutti i vini di Valle Reale, è un vino a fermentazione spontanea, dunque la fermentazione avviene per mano dei lieviti indigeni. La vinificazione è in acciaio cosi come l’affinamento. Il vino affina per circa un anno sur lies, viene imbottigliato senza filtrazione ed ha un ulteriore invecchiamento in bottiglia di un anno. 

 

La prossimità del massiccio del Gran sasso e della Majella e l’altitudine dei vigneti garantiscono forti escursioni termiche fra il giorno e la notte e fra l’estate e l’inverno, che qui è rigidissimo.Le maturazioni sono spesso lente e difficoltose, non di rado compromesse dalle gelate. Il profilo pedoclimatico di questa zona è completamente diverso da quello che caratterizza l’Abruzzo e la maggior parte delle zone vitivinicole dell’Italia centro meridionale. I vigneti di Valle Reale si trovano su terreni molto magri, ricchissimi di scheletro, con una presenza contenuta di argilla e una leggera componente sabbiosa.

Mi guardo intorno, è veramente un'oasi di purezza questo ambiente a tratti incontaminato dove l'intervento dell'uomo con queste file ordinate di viti, pulite e belle nella loro semplicità non sono affatto in contrasto con tutto l'insieme.

L'armonia che trovo nel vino è la stessa del paesaggio che mi circonda ed è la stessa armonia che mi ricorda di Donatella. La sua armonia è stata spezzata in modo vile il 13 giugno 2018. 

Donatella Briosi è stata vittima dell'ennesimo femminicidio nel nostro Paese (44 donne uccise da gennaio a fine giugno 2018). 

Io vorrei renderle omaggio con questo mio scritto che parla di un vino della sua terra perché credo che a lei sarebbe piaciuto essere ricordata con un brindisi. A te Donatella!

 

 

 

 

Monica Maretti

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