Monte Sant'Urbano dal toar l'èlite dell'Amarone in verticale

Monte Sant'Urbano dal toar l'èlite dell'Amarone in verticale

Il Monte Sant'Urbano è uno dei cru più interessanti di tutta la Valpolicella Classica. 

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12/01/2012

Il Monte Sant'Urbano è uno dei cru più interessanti di tutta la Valpolicella Classica. Si trova nel comune di Marano di Valpolicella e Fumane ed è il prolungamento di una eocenica colata lavica proveniente dall'attuale Monte Castel dove si trova l'antica pieve di Santa Maria Valverde. Un suolo unico nella Valpolicella Classica. L'unico infatti a presentare componenti basaltiche miste a scisti calcaree -- cretacee. Un mix di valore che favorisce la produzione di uve con ricchezza di componenti estrattivi e aromatici e un valore di freschezza e finezza dei profumi come pochi.

Qui la famiglia Speri ha la sua proprietà più pregiata e da sempre offre vini fortemente identificativi. Il Valpolicella Superiore e l'Amarone. Sono prodotti che hanno conquistato il mondo. Speri anche grazie a questo territorio unico è riconosciuta come una delle aziende di riferimento della Valpolicella Classica a livello internazionale.

Una famiglia numerosa che ha segnato la storia sin dalla seconda metà dell'ottocento di queste terre di Pedemonte dove ha la sua sede. Esperienze umane che si sono moltiplicate di padre in figlio sino ad oggi. Valori raffinati nel tempo sia nella conduzione della vigna sia nelle pratiche di cantina.

Il 10 febbraio scorso l'AIS di Verona ha tenuto una verticale emozionante con l'Amarone della Valpolicella Vigneto Monte Sant'Urbano. 5 millesimi dal 1973 al 2006. A condurre questa esperienza di rara pregevolezza Giampaolo Speri. Egli entra in azienda nel 1986 e da subito si affianca allo zio Carlo imparando tutti i segreti del mestiere. Dalla cura della vigna e i suoi gesti agricoli alle attività fermentative e di affinamento nelle cantine storiche. Oggi è un bravo comunicatore della sua realtà famigliare ma, più in generale, ama profondamente il suo territorio e la sua Valpolicella Classica. E si sente!

Il valore della vigna in Speri è l'incipit fondamentale di un grande vino. Lì sulle terrazze e sui declivi delle vigne si attua la vera sfida della produzione annuale. La pergola come sistema di allevamento è sempre il migliore. "Sono 900 ore manuali per ettaro che noi abbiamo calcolato annualmente  su una pergola -- afferma Giampaolo Speri -- ma riteniamo che si tratti ancora del sistema più corretto per la Valpolicella Classica".

Un altro elemento di fondamentale importanza è l'uso esclusivo di botti e non di barriques per l'affinamento dei vini. Una scelta di tradizione e di stile che preserva il valore del territorio e delle uve autoctone. Un equilibrio cercato fortemente in vigna che non può subire alterazioni dagli affinamenti in legni troppo invasivi e determinanti sulle caratteristiche strutturali ed organolettiche. Certamente il fil rouge della produzione di Speri è l'eleganza della tradizione. La finezza delle espressività degli Amaroni e dei vini provenienti da questo cru vulcanico. Con una bella componente grafitica che accompagna in maniera indelebile ogni millesimo. L'Amarone Speri è, in un certo senso, essenziale e sostanzialmente franco! Fortemente interpretativo dei suoli di origine e dell'andamento delle annate. La resa contenuta in pianta di circa 98 qli/ha e una densità di impianto di 3300 viti/ettaro permettono la produzione di uve che offrono mosti estrattivi con complesse identità organolettiche .

Gli appassimenti non sono mai eccessivi e si aggirano intorno ai 100 giorni. La disdratazione di solito si protrae sino alla perdita di circa il 44% del peso iniziale delle uve. L'aumento degli zuccheri è considerevole ma rimane una ottima concentrazione della componente acida favorita dai suoi vulcanici e calcarei del Monte Sant'Urbano. L'Amarone Speri esce in commercio dopo 5 anni dalla vendemmia. Rimane per 4 anni in legni grandi botti da 50 ettolitri e tonneaux da 500 litri. Successivamente subisc unanno di stabilizzazione in bottiglia.

Verticale

Amarone della Valpolicella Classico DOC 2006 "Vigneto Monte Sant'Urbano"

L'andamento stagionale è stato caratterizzato da piovosità nella norma. L'andamento particolarmente fresco e il cielo coperto con scarsa luminosità nella prima settimana di giugno hanno portato ad un allungamento del rachide, producendo in vendemmia grappoli più spargoli e adatti all'appassimento. La vendemmia è stata caratterizzata da un periodo di bel tempo permettendo di raccogliere le uve nel loro migliore momento maturativo e un eccellente stato sanitario.

Le catatterizzazioni olfattive e aromatiche dell'affinamento sono ancora evidenti e ostacolano all'inizio l'esposizione del frutto. Poi con il tempo è la ciliegia ad emergere in tutta la sua croccantezza. L'eleganza complessiva degli elementi terziari è però determinante. Rimane una netta sensazione minerale che da spessore e ampiezza soprattutto al palato. La freschezza del prodotto è buona anche se rimane ancora un alcool impegnativo. Come tutti i grandi Amaroni di Speri si evidenzia la loro tendenza ad una lenta maturazione in bottiglia. Una dote non un difetto! Il valore di un grande territorio e di pratiche di cantina essenziali e rivolte alla lenta stabilizzazione del prodotto. Il tannino è in fase di complessazione e risulta ancora un po' acerbo ma netto e ideale per lunghi affinamenti di qualità in bottiglia.

Amarone della Valpolicella Classico DOC 2001 "Vigneto Monte Sant'Urbano"

L'annata è stata caratterizzata da un deficit idrico che ha segnato la primavera e tutta l'estate. I mesi asciutti estivi hanno agevolato la sanità delle uve. Le forti piogge di inizio settembre hanno ristabilito l'equilibrio idrico della pianta con una maturazione anticipata.  Tutto il periodo di raccolta è stato segnato da belle giornate di sole per uve dalla qualità ottima per l'appassimento.

La spezia è decisamente più penetrante e profonda con una netta sensazione di pepe nero. Piacevole il frutto rosso evoluto in confettura e leggermente sotto spirito. Ciliegia e prugna. Fine la sensazione degli affinamenti. Elementi di liquirizia e mieli di castagno affiorano dolcemente dal vino. Non è un millesimo elegante come il millesimo 2006 ma è sostanziale e di carattere. Fortemente intepretativo del suolo vulcanico con una bella freschezza e una piacevole mineralità accentuata dall'età. Anche il tannino fa sentire la sua evoluzione con minore rigidità del 2006 e più piacevolezza al palato. Eppure dimostra di poter diventare ancora più avvolgente con il prosieguo degli anni.

Amarone della Valpolicella Classico DOC 1995 "Vigneto Monte Sant'Urbano"

Dopo un inverno con temperature miti è seguita una primavera con temperature elevate nella prima parte e piovosa e fredda nella seconda. Questo ha ridotto la fioritura della vite e ha portato ad avere una quantità minore di uva in pianta. Grappoli spargoli e condizioni ideali per l'appassimento. La raccolta delle uve è stata facilitata da un settembre soleggiato. Mature e con gradazioni al di sopra della norma.

Probabilmente il millesimo più emozionante della serata che ha conquistato il parere affermativo di tutti i partecipanti alla degustazione. Un equilibrio strutturale di buon livello che ha evidenziato ancor di più come questo Amarone abbia la necessità di stazionare a lungo in bottiglia per potere affermare tutte le sue qualità di eleganza e finezza interpretative. Il frutto rosso della ciliegia sotto spirito è intrigante e sottile. Denso. Ricco di elementi minerali con il valore nero della grafite che espone tutta la sua austerità. Bella sensazione dei tannini rotondi e carezzevoli al palato. Fresco e sapido con una decisa nota di spezia di pepe nero. Le note terziarie sono raffinate e amplificano il valore gustativo al palato. C'è una forza interpretativa del territorio di grande impatto e una decisa franchezza delle uve. Le note olfattive si evolvono di continuo ed escono dal bicchiere talvolta prorompenti. Anche la sensazione di foglie del sottobosco accompagnano le evoluzioni della spezia. E' un Amarone che si lascia scoprire lentamente. Ma eccolo poi incedere voluttuoso ed elegante come un dandy di fine ottocento.

Amarone della Valpolicella Classico DOC 1983 "Vigneto Monte Sant'Urbano"

Annata eccezionale! Buona primavera e abbondanti piogge durante la prima settimana di agosto, seguita da temperature elevate per tutto il mese di settembre. Ciò ha favorito lo sviluppo di grappoli spargoli e una maturità straordinaria. Ottimo tenore zuccherino e media acidità.

Quest'ultimo elemento è un po' il tallone d'achille di questo Amarone che per la sua età, 28 anni, ha già subito una evoluzione molto evidente del frutto e della spezia. Tale da farlo percepire un po' stanco. Rimane una bella sapidità e una struttura notevole mediata anche da un valore alcolico importante. È figlio della sua annata e questo è un valore significativo. Ma non presenta elementi di piacevolezza così evidenti come negli altri millesimi degustati durante la verticale. Anche il colore del vino ne ha risentito di questa maturazione accelerata. Quando si dice che l'acidità è lo scheletro di un vino...

Amarone della Valpolicella Classico DOC 1973 "Vigneto Monte Sant'Urbano"

Annata caratterizzata da un buon equilibrio tra temepratura e piovosità durante tutto il periodo vegetativo della vite. Grazie ad abbonanti piogge primaverili, che hanno spinto una rigogliosa vegetazione, l'annata si è presentata da subito piuttosto abbondante. La rigorosa selezione estiva dei grappoli e le buone temperature del mese di agosto hanno permesso di ottenere un vino di buona qualità.

È un Amarone di 38 anni! Giampaolo Speri ci ha raccontato che quando è andato a prenderlo il padre lo ha seguito dicendo in puro dialetto veronese "sa feto!", cosa fai? Sono ancora pochissime le bottiglie di quegli anni e rimangono la testimonianza più evidente della grande storia di questa famiglia. E aveva ragione il padre di Giampaolo! Il millesimo 1973 è sembrato decisamente più giovane dell'83. Per la sua acidità ancora spavalda e la sua forza minerale così ben composta e netta. Un "vecchietto" che non demorde e anzi espone tutta la sua saggia compostezza. Il frutto evoluto, la spezia nera e le componenti del tannino sottile accompagnano intriganti evoluzioni del cioccolato fondente, della liquirizia dolce e del tabacco gentile. Molto sapido con una bella freschezza. Alcuni elementi ossidativi ci sono ma non rovinano l'eleganza austera e nobile della sua età.

 

 

Bernardo Pasquali

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