I Valentini … artigiani, poeti e i figli della natura - seconda parte

I Valentini … artigiani, poeti e i figli della natura - seconda parte

L’artigiano asseconda il vino che diventa poesia …   

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20/02/2014

L’artigiano asseconda il vino che diventa poesia …                                                      
Le annate degustate mi hanno regalato  sensazioni che resteranno  impresse nella mia  memoria; il sapore della verità, nessuna apparenza ,ma solo onestà, vini  faticati ,quasi cesellati, ma nel rispetto di un vitigno e di madre natura. Le mie preferite?!  ’83-’92 . 
Con i signori Valentini si valorizza  il Trebbiano d’Abruzzo, vino da aspettare…prima in botte , poi in bottiglia perché non seguono un ordine cronologico  e nel bicchiere perché si schiuda. In linea generale direi che in  questi vini è sorprendente l’acidità, anche nella prima annata. Ho notato come il tostato, risultato finale della fermentazione spontanea sui lieviti autoctoni, sia il marcatore classico per Valentini:  spiccato nelle  annate più vecchie, ad indicare l’evoluzione del trebbiano , celato, dando spazio a note di salvia e rosmarino  nei vini più giovani. Colpiscono per la loro differenza, non sono industriali, ma sono accumunati dal giallo opalescente, cangiante ed un po’ verdolino in alcune annate.  Questi vini attestano la grandezza di una famiglia e la capacità di due uomini che,  attraverso uno stile, esprimono un territorio ed un vitigno. Una tradizione non soggetta a mode, l’amore per la vigna ed il rigore nel gestire i terreni regalano questi bianchi unici ed entusiasmanti che durano trent’anni e più … 
Ci auguriamo che non passino più un Attila, con i suoi venti forti oltre 100km/h, nevicate anomale e devastanti o alluvioni a rovinare i vitigni, perché questi vini  velati, avvolti dal mistero, che affascinano e dividono il mondo ,così caldi ed avvolgenti ( probabilmente per quel tocco spagnolo nelle lontane origini di Edoardo ma, senza dubbio, tramandatogli dal suocero),  speriamo di ritrovarli sempre, anche con le prossime generazioni e , nel frattempo, quest’anno, confidiamo di degustare il 2010!
   
Abbinamento:

- piatti a base di uova, pesce e carni bianche, delicati ma saporiti ed interessanti, da aggiustare in base all’annata aperta e    alla sua imprevedibile evoluzione.
- Seppie in umido con carciofi
- Molluschi e verdure in umido 
- Caciotta ovina , media stagionatura con note erbacee( caciotta genuina romana)
- Baccalà gratinato con capperi ,olive nere , pecorino 
- Fiori di zucca ripieni con formaggio e/o verdure
- Carbonara
- Formaggi semi stagionati 
- Spaghetti al pomodoro con tonno o salmone e verdure 
 

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