Italia

La Chablisienne e i suoi grandi vini bianchi

La Chablisienne e i suoi grandi vini bianchi

Si tratta probabilmente della più grande realtà cooperativa della Francia. Certamente della Borgogna. Chablis è la denominazione dei vini bianchi di Borgogna che si contraddistingue per l’interpretazione di uno Chardonnay di grande frutto e mineralità.

Notizie in ambito wine, anteprime e consigli, iscriviti alla newsletter

30/07/2013

Si tratta probabilmente della più grande realtà cooperativa della Francia. Certamente della Borgogna. Chablis è la denominazione dei vini bianchi di Borgogna che si contraddistingue per l’interpretazione di uno Chardonnay di grande frutto e mineralità. L’austerità della Cote d’Or qui è sostituita dalla straordinaria bevibilità e freschezza dei prodotti. Sono vini longevi per una componente strutturale acida preziosa che sostiene estratti importanti soprattutto nei Grand Cru.

Lo straordinario terroir è la carta vincente di questa denominazione. Estremamente vario e complesso con parcelle di altissima idoneità per lo sviluppo vegetale ragionato delle piccoli viti e soprattutto per la forza minerale che riesce a imprimere. Soprattutto di carattere calcareo e marnoso con scisti superficiali. Buona profondità e scheletro composito che permette ottime penetrazioni delle radici e buoni drenaggi idrici.

La denominazione prevede le seguenti tipologie:

  • Petiti Chablis. È il vino ottenuto dalle vigne di Chardonnay che si trovano nei plateaux o pianali pedocollinari. In pratica si tratta di tutte quelle posizioni dove si ottengono prodotti di minor finezza olfattiva e maggior struttura e grassezza. La parola petit non rende ragione di questo prodotto ma rende certamente onore all’onestà dei produttori francesi. I vignerons comunque ne sono affezionati e affermano che sono vini che si esaltano dopo due tre anni dall’imbottigliamento.
  • Chablis. È il prodotto ottenuto dai vigneti che non sono stati certificati nelle due prossime tipologie più preziose. Sono parcelle collocate comunque in collina soprattutto sulla riva sinistra del fiume Serein. Questi vini sono invece da considerarsi maturi da due a cinque anni dipendentemente dalla cuvèe di appartenenza.
  • Chablis Premiere Cru. Sono vini che iniziano a manifestare la grandeur di questa denominazione e soprattutto l’alta valenza minerale e la struttura complessa. In molti casi la vinificazione prevede per percentuali dal 20 al 40% di passaggio in barriques o botte grande. La qualità delle uve permette certamente esaltazioni e stabilizzazioni organolettiche in affinamento in legno. I vini richiedono dai cinque ai dieci anni di maturazione prima di essere apprezzati per loro straordinarie qualità.
  • Chablis Grand Cru. È l’apice della piramide di questa denominazione. L’areale dei Grand cru si trova sulla sponda destra della Serein e sono tutti affacciati al paese. I loro nomi sono diventati leggenda: Bougros, Les Preuses, Vaudesir, Grenouilles, Valmur, Les Clos, Blanchot. Sono parcelle pregiatissime dove le vigne hanno età medie di circa 50 anni e dove i grappoli di Chardonnay concentrano il meglio del meglio. I vini sono longevi e da apprezzare dopo 5-10 anni ma state pur certi che se pazientate ancora non farete una scelta sbagliata.

La storia della Chablisienne

Nasce nel 1923 durante un periodo storico sociale ed economico veramente difficile per le popolazioni dell’alta Borgogna. Alcuni produttori, sotto l’impulso dell’Abate Balitrand, si associarono in una cooperativa con il semplice obiettivo di fare forza e vendere il loro prodotto. Un prodotto che conosceva un mercato molto ridotto e certamente concentrato nelle zone limitrofe. La Chablisienne ha rappresentato una realtà molto innovativa e la scelta di ritirare i mosti e non le uve ha creato un precedente seguito poi da molte altre realtà francesi. Questo permetteva di controllare la qualità dei singoli produttori e mantenere inalterate le qualità intrinseche delle singole parcelle di provenienza. Illuminante!

La Chablisienne oggi.

Oggi la cooperativa raggruppa quasi 300 vignerons  e produce tutte le tipologie di vini previste dalla denominazione. Possiede vigneti nelle zone più prestigiose e possiede il monopolio di uno dei Grand Cru più emblematici, Chateau Grenouilles.

Sui  4700 ettari di Chablis La Chablisienne ne possiede il 25% ed è presente in tutte le appellazioni della AOC.

La degustazione dei vini

Petit Chablis “Vibrant” 2006

Il vino per entrare nell’universo chablisien come dicono da queste parti. Certamente il prodotto più semplice e adatto ad un pubblico non particolarmente esigente e giovane. L’impatto olfattivo è piacevole, abbastanza intenso e soprattutto minerale. Non è particolarmente fine per una nota amarognola che arriva alla fine dell’inalazione. Di frutta fresca e molto citrino con altri agrumi sempre a polpa gialla. Al palato dimostra una struttura non particolarmente importante ma realizza una buona bevibilità anche si al palato è debolmente persistente. L’equilibrio è leggermente spostato verso le durezze per un’acidità e mineralità evidenti e prevalenti. Per questo vino la vinificazione è solo in acciaio. 12,5% alcool. Punteggio 78.

Chablis “La Source” 2005

È prodotto a partire da due parcelle di terreno selezionate e trattate secondo la coltivazione biologica. Tutto il prodotto è vinificato in acciaio. Di maggiore intensità rispetto al precedente al naso. Si distingue per una bella pulizia e una piacevole freschezza di fiori bianchi e di frutta a polpa bianca come mela e pera e nouance agrumate e citrine. Interessante la percezione di erbette fini come salvia fresca e mentuccia selvatica. Minerale sia al naso che al palato dove dimostra anche una buona sapidità. Abbastanza persistente presenta anche un buon equilibrio strutturale. Forse al palato risulta ancora un po’ crudo con una struttura alcolica non ben integrata nella massa. Il vino è stato imbottigliato due mesi fa e quindi probabilmente risente ancora di tale precocità. 12,5% Vol. Punteggio 88.

Chablis “La Sereine” 2005

Questa parcella è a ridosso del fiume La Sereine appunto che divide in due l’areale viticolo e attraversa il centro abitato. In questo vino è distintiva la materia e la bella percezione minerale con una nota fumè che distingue il climat d’origine. Bel frutto maturo e ancora molto agrumato. Scorzetta di limone e di arancia. Bella nouance di erbette fini come salvia, alloro, dragoncello e mentuccia. Al palato è particolarmente grasso e con una buona morbidezza glicerica. L’acidità di sostegno è notevole e l’ampiezza aromatica è dettata soprattutto da susina bianca e pesca noce. Abbastanza equilibrato manifesta una sua precocità da imbottigliamento avventuo da poco tempo. Vino da evoluzione che valorizza la sua muscolarità mentre è limitato in finezza espressiva. 12,5% Vol. Vinificazione in acciaio. Punteggio 86.

Chablis “Les Venerables” Veille Vignes 2005

È il primo prodotto completamente che prevede un affinamento in barrique ma solo per il 10% della massa totale. Viti Chardonnay di  più di 50 anni. Qui le percezioni sensoriali sono ampiamente stimolate dall’intensità dei profumi e degli aromi. È profondo al naso e denota una straordinaria mineralità con terra bagnata e muschio bianco. Il frutto è piacevolmente agrumato e maturo e presenta anche una bella nota di drupa gialla in particolare albicocca croccante. La vaniglia da rovere è delicata ed elegante. Fine nel complesso al naso. Al palato è di corpo, con una bella struttura glicerica e una setosità avvolgente. La freschezza e la sapidità sono prevalenti e l’alcool è in fase di bilanciamento con la massa. Persistente con un bel finale amandorlato dolce. 12,5% vol. Punteggio 90.

Chablis Premiere Cru Beauroy 2005

Questo vigneto si trova nella riva a destra della piccola valle dove si trovano i paesi di Poinchy e Beine. È probabilmente uno dei vini più muscolari dell’intera gamma de La Chablisienne. Quello che in degustazione ha anche messo in evidenza lo stato di maggiore immaturità soprattutto per quel che riguarda la compenetrazione equilibrata delle varie componenti dure e morbide. Prodotto solo in acciaio. Il frutto si esprime anche per questo in maniera esaltante al naso e anche in bocca. La nota floreale di glicine e fiori di sambuco è aggraziata da una bella speziatura di cannella. Sono presenti anche delle belle tonalità minerali con porzioni di fumè particolari. Al palato è decisamente impattante con un alcool un po’ troppo slegato  che non riesce ad essere ben sostenuto e contenuto dalla presenza acida. È un vino certamente sapido ma con un finale non ancora pronunciato e lungo. L’alcool tende a smorzare le finezze del frutto. 13% vol. Punteggio 85.

Chablis Premiere Cru Fourchaume 2005

Anche in questo caso la vinificazione viene attuata in acciaio completamente. Le parcelle di viti da cui proviene questo Cru si trovano a destra e limitrofe a quelle dei Grand Cru. Qui sono le finezze complessive del vino ad emergere. Non è muscolare come il Beauroy. Loro lo chiamano più “feminin” e quindi con un carattere di maggiore eleganza e docilità. In effetti l’intensità olfattiva lascia il posto proprio alle sensazioni morbide e fini del frutto e dei fiori bianchi. Note d fiori di arancio e agrumi molto freschi e in alcuni casi citrini. Al palato è decisamente minerale e finemente fruttato. Buona freschezza e sapidità. Anche la glicerina è piacevolmente setosa e vellutata e si integra molto bene con l’alcool. Un prodotto di ottima bevibilità ed eleganza. 13% vol. Punteggio 88.

Chablis Premiere Cru Cote de Lechet 2005

Il vigneto si trova in prossimità del villaggio di Milly. Si tratta di un vino dotato di personalità e di calore. Abbastanza intenso nei profumi presenta una netta sensazione di frutta e in particolare di drupe gialle, pesche e albicocche leggermente appassite. Dotato di una buona mineralità al naso si percepisce più al palato con un’ottima sapidità quasi salina. Al palato è lungo e con buona ampiezza aromatica. Il passaggio del 20% in affinamento in legno si sente più che al naso al palato dove, probabilmente per sua natura precoce, presenta disequilibri tra l’alcool un po’ prevaricante e un tannino gallico non ancora maturo e percepibile. Un vino con un’ottima freschezza e l’acidità strutturale oltre alla complessità organolettica ne fanno un ottimo vino da evoluzione. 13% vol. Punteggio 87.

Chablis Premiere Cru Montèe de Tonnere 2005

Il vigneto si affaccia sul Grand Cru Blanchot. È un vino di classe e con una bella e forte identità. Franco e gentile. Corretto e pulito. Qui la tostatura è particolarmente evidente e al naso si può dire estremamente giovane e in alcuni casi cruda. Certamente è un vino da attendere e non poco a mio avviso. Gli agrumi sono la nota fruttata più presente. Certamente la tostatura è evidente con una netta vaniglia e una presenza di fiori di acacia con ancora un po’ di amarognolo di mandorla non completamente matura. Al palato è forse tra tutti il meno equilibrato e fine. Caldo e un po’ troppo astringente per essere un vino bianco. I tannini gallici sono quindi ancora troppo immaturi e precoci. La freschezza e la sapidità sono da cavallo di razza e quindi si presuppone un’ottima evoluzione negli anni. 13% vol. Punteggio 85.

Chablis Premiere Cru Mont de Milieu 2005

Questa parcella è ottimamente esposta a sud al di sotto del Montèe de Tonnere. Vigneto quindi che ha caratteristiche che inducono a pensare ad un vino ricco di estratto e con un ottimo livello di maturazione delle uve. In effetti è un prodotto carico di struttura e di corpo con una piacevole nouance fruttata di frutta matura e drupacea gialla  e agrumata. L’alcool è percepibile al naso e limita l’eleganza e la finezza. Buona la mineralità. Al palato è caldo, e la percezione pseudo calorica è in alcuni casi eccessiva. L’alcool è quindi l’elemento slegato che dovrà trovare riequilibrio nel tempo con la parte acida di pregio comunque presente. È un vino che i francesi amano definire “puissante”, potente, di forte impatto organolettico. A mio avviso da affinare in bottiglia e soprattutto un vino con una sua identità forte e schietta. 13% vol. Punteggio 86.

Chablis Premiere Cru Vaulorent 2005

Vicino anch’esso ai Grand Cru è espressione efficace di concentrazione e morbidezza più di chiunque altro. Un vino franco che non lascia molto spazio all’interpretazione. I valori della degustazione sono improntati all’intensità olfattiva, la persistenza aemoatico – olfattiva e alla gamma di precursori di profumi e nouance che lo fanno diventare un vino di impatto. Per niente  anonimo. Al naso l’agrume è netto e leggermente candito. Minerale di calcare bagnato. Leggera presenza vegetale di fieno appena tagliato e di erbe aromatiche fresche, su tutte la mentuccia selvatica. Al palato è morbido con una bella freschezza complessiva. Inoltre sapido con piacevole mineralità calcarea. L’alcool è ben integrato e non prevale in modo scorretto. È inoltre lungo e persistente con una buona ampiezza al palato. Equilibrato e con doti di longevità certa. 13% vol. Punteggio 90.

Chablis Gran Cru Le Fief de Grenouilles 2005

Si sente la differenza eccome! Si sente che ci si eleva e non di poco dagli altri pur ottimi Premieres. In particolare in questa parcella di terreno che si trova sulla riva destra del fiume La Serein, le vigne sono quelle meno vecchie. Quindi il vino che ne deriva, se contrapposto all’altro mito Chateau de Granouilles, rileva una grande finezza e mineralità e una minore muscolarità. La mineralità in questi Grand Cr è ciò che fa la differenza e li rende mitici. Particolari note di terra bagnata, di muschio bianco, di fumè sono dolci carezze sensoriali. Di buon equilibrio al palato dimostra tutta la sua qualità per divntare un grande prodotto dopo maturazione in bottiglia per anche un decennio. L’alcool in effetti rimane forse solo l’unico punto debole per ora; in effetti è l’unico disequilibrio riscontrato. 13% vol. Punteggio 91.

Chablis Gran Cru Chateau de Grenouilles 2005

C’è da dire che il vigneto Granouilles è monopolio esclusivo de La Chablisienne. Qui le vigne sono decisamente vecchie e su un terroir di natura argillo calcarea. È il mito dello Chablis. In effetti un vino che stupisce per la sua forza espressiva per l’equilibrio olfattivo e aromatico. Per la personalità e l’eleganza. Per la decisa forza minerale soprattutto al naso. Qui le vecchie vigne tra l’altro offrono sensazioni profonde e cariche di calore che portano a sensazioni decisamente inebrianti dei vari profumi e aromi. Agrumi, canditi, drupe gialle appassite, spezie dolci, miele d’acacia e castagno, vaniglia dolce e caramella mou. E poi erbette fini aromatiche con alloro, salvia, timo. Al palato è potente, ampio e ben controllato sull’alcool. La forza acida è preziosa. Vino da lunga vita. 13% vol. Punteggio 95.

Chablis Grand Cru Vaudesir 2005

Un cru che si differenzia nettamente dal Grenouilles soprattutto per la sua carica di mineralità tipica con nette sensazioni di terra bagnata, di sottobosco e di muschio. Incredibile come sia espressivo di tali elementi. Un vino complesso al naso che pecca solo per un equilibrio non ancora raggiunto soprattutto a causa di un alcool non ancora bel legato alla massa. Ma che forza interpretativa questo Chardonnay. Che lunghezza che persistenza. Minor finezza forse dell’altro ma a mio avviso maggiore franchezza e nettezza. 13% vol. Punteggio 92.